LA PIÙ GRANDE TRAGEDIA DELL’UMANITÀ

LA PIÙ GRANDE TRAGEDIA DELL’UMANITÀ

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- Evoè Teatro/Malmadur

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Luogo di recupero -

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drammaturgia Jacopo Giacomoni
regia e performer Gaia Bautista e Jacopo Giacomoni
organizzazione Marco Tonino
comunicazione David Angeli
assistenza Chiara Ulian

 

La più grande tragedia dell’umanità è un testo di Jacopo Giacomoni che costruisce un dispositivo performativo per permettere al pubblico di eleggere la più grande tragedia dell’umanità. L’essenza del dispositivo è questa: il pubblico deve scegliere fra due tragedie; quella che viene votata come più grande rimane in gioco, l’altra viene scartata. Quella rimasta si confronta con una nuova tragedia; la più grande rimane, l’altra viene scartata. E così via. Si parte dalla perdita di un cellulare, si arriva a un amore tradito a un parente malato a un’epidemia a un genocidio a un paragone tra una strage vicina e una lontana, tra una recente e una passata, a una tragedia di cui è vittima anche un turista italiano alla vecchiaia all’esplosione del sole alla morte di un uomo solo in un paese di provincia a un cataclisma all’estinzione degli elefanti all’assenza di empatia.

Il pubblico, a ogni votazione, deve sempre portare avanti una tragedia e abbandonare l’altra.

Non esiste una tragedia vincitrice a priori: sarà il giudizio insindacabile del pubblico a determinare l’esito dello spettacolo. La tragedia rimasta per ultima viene eletta la più grande tragedia dell’umanità. Al termine, il pubblico saprà quali tragedie sono state elette nelle repliche precedenti.

Il progetto ruota intorno a due temi: la spettacolarizzazione del dolore che viviamo quotidianamente su media e social network e la rappresentabilità del tragico: come cambia la mia percezione del dolore a seconda dei mezzi espressivi usati per rappresentarlo?

Le tragedie da votare sono di volta in volta messe in scena dalla compagnia, che può rappresentarle solo attraverso determinati mezzi espressivi: si parte dalle scritte proiettate, si passa all’interpretazione dei performer, poi alla musica, alle immagini e infine al video.

Nel crescendo dello spettacolo gli strumenti espressivi si sommano tra loro così da arricchire e complicare la rappresentazione del dolore.

Quale tragedia rappresenta il muro contro cui far schiantare questo gioco perverso?

Pianteremo un albero per ogni biglietto venduto:
la foresta crescerà insieme ai nostri spettatori!

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Data e ora

22 Febbraio 2025 alle ore 20:45
 

Luogo

 

Luogo di recupero

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