VORREI ESSERE LIBERO. Le parole nuove di Giorgio Gaber

VORREI ESSERE LIBERO. Le parole nuove di Giorgio Gaber
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- TAM Teatromusica
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Luogo di recupero - Palestra Scuola Primaria via Sant'Alessandro 39
testo, arrangiamenti, voce narrante e chitarra Nicola Lotto | scene e video Alessandro Martinello | scrittura scenica Nicola Lotto e Alessandro Martinello | fotografie e video gentilmente concessi dalla Fondazione Giorgio Gaber | immagine locandina di Gianluca Alfieri | elaborazione grafica di Alessandro Martinello | canzoni di Giorgio Gaber | con la collaborazione della Fondazione Giorgio Gaber | da un’idea di Giampaolo Fioretti
Sono trascorsi già 50 anni da quando Giorgio Gaber, affermato attore e cantante milanese, portava in scena per la prima volta il suo Signor G, dando vita al Teatro Canzone, genere ibrido tra musica e teatro dove i diversi linguaggi, canzone e monologo, si intrecciano.
Le parole dei suoi spettacoli sono coraggiose, irriverenti, ironiche, capaci di sciogliere e intimidire ma anche di mettere a fuoco, mirare e centrare il punto. Parole che nascono da un approccio critico nei confronti delle cose, dalla tensione intellettuale del mettere in discussione le verità assolute, dalla consapevolezza che i dogmi sono semplicismi che impoveriscono e che il senso, se c’è, è ancora nella ricerca incessante.
Nicola Lotto, accompagnato dalla chitarra e da immagini e video dell’epoca, racconta con parole e canzoni gli anni ’70 di Giorgio Gaber. Narra il passaggio dalla televisione e dalla “canzonetta” al teatro, la nascita del Teatro Canzone firmato con il pittore viareggino Sandro Luporini, la forza propulsiva innescata dal Movimento del ’68 e il coraggio di distanziarsene, criticandolo con l’istinto e l’ironia di chi non deve tener fede a nessuna bandiera, di chi è libero per natura anticonformista “e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà”.