REBECCA. UNO SPETTACOLO AL BUIO

REBECCA. UNO SPETTACOLO AL BUIO
Dettagli aggiuntivi
- Officine Papage
Pagina di dettaglio -
Luogo di recupero -
dal romanzo “La Vita Accanto” di Mariapia Veladiano
adattamento e regia Marco Pasquinucci
con Marco Pasquinucci
voci di Emanuele Niego, Caterina Simonelli, Ilaria Pardini, Cecilia Vecchio
Produzione Officine Papage
Ispirata al romanzo La vita accanto di Mariapia Veladiano e interpretata a luci spente da Marco Pasquinucci, l’opera mette al centro la storia di Rebecca, in bilico tra un appassionante giallo e lucida, tagliente, poesia. Cardine della performance è la storia di Rebecca, narrata in prima persona. Rebecca è una donna brutta, non è storpia (per cui non fa nemmeno pietà), ha tutti i pezzi al loro posto ma appena più in là: o più corti, o più lunghi o più grandi di quello che ci si aspetta. Una bambina, poi una donna, che racconta la sua storia, quella della sua famiglia e dei segreti che in essa sono custoditi. La mostruosità fisica di Rebecca – così stigmatizzata e odiata – rivela le mostruosità più profonde e nascoste dell’animo umano, che deformano relazioni e sentimenti.
Coprotagonista dello spettacolo è il buio, capace di accogliere e proteggere, quel “buio buono” che non giudica e fa “sentire” profondamente. Il pubblico partecipa alla narrazione nel buio, quel buio “buono, venato d’azzurro” che non giudica e fa sentire profondamente, in cui Rebecca può entrare senza paura per proteggersi dal giudizio degli altri e raccontarsi senza limiti. Nell’oscurità il pubblico può immaginare Rebecca in maniera strettamente personale, senza sottostare a canoniche idee di bello o brutto. Lo spazio di ricerca artistica è dunque quello del buio, inteso come dimensione capace di aumentare la capacità percettiva dello spettatore, l’intimità della relazione tra attore-spettatore e tra spettatore-spettatore.
Lo spettacolo tratta tematiche quali l’emarginazione, la difficoltà di liberarsi da stereotipi e pregiudizi che dominano la società e la stessa famiglia della protagonista. La mostruosità fisica di Rebecca – così stigmatizzata e odiata – rivela mostruosità più profonde e nascoste dell’animo umano, che deformano relazioni e sentimenti. Uno spettacolo che stravolge l’ordinarietà teatrale per far vivere al pubblico un’esperienza intensa e fuori dal comune.
Durata: 60′