L’AGNESE VA A MORIRE

L’AGNESE VA A MORIRE
Dettagli aggiuntivi
- Cinzia Spanò - Effimera Teatro
Pagina di dettaglio -
Luogo di recupero -
in occasione della Festa della Liberazione – 80° anniversario
Ingresso libero fino esaurimento posti
In collaborazione con il Comune di Lecco
dal romanzo di Renata Viganò
di e con Cinzia Spanò
musica dal vivo Federica Furlano
produzione Effimera Teatro
“Cara signorina Viganò, il suo romanzo, L’Agnese va a morire, è molto bello. Tra i migliori romanzi partigiani che ho letto”.
Con queste parole Natalia Ginzburg comunicava a Renata Viganò la decisione da parte di Einaudi di pubblicare il romanzo L’Agnese va a morire. Era il 1949, la guerra si era conclusa da pochi anni, e Renata Viganò l’aveva attraversata da partigiana, incontrando sul suo cammino la figura dell’Agnese, una contadina di mezz’età, rude e inconsapevole, trascinata suo malgrado a combattere una guerra che non sentiva appartenerle.
Per una serie di eventi che partono dalla deportazione del marito da parte dei tedeschi, l’Agnese entra con sempre maggiore consapevolezza e forza nella grande Storia, prendendo parte attiva a quella Resistenza fatta di donne e uomini, a cui dobbiamo non soltanto la Liberazione del ’45, ma anche un lascito che va a comporre parte dell’identità storica di questo Paese.
Lo sguardo di Agnese, che mette a fuoco con sempre maggiore precisione gli eventi rivelando senza sconti tutta l’insensatezza e la crudeltà della guerra, diventa il nostro sguardo e la sua presa di consapevolezza diventa la nostra.
A Renata Viganò va inoltre il merito di essere stata tra le prime a rivalutare il ruolo femminile nella Resistenza italiana, un ruolo che per lungo tempo non è stato riconosciuto. Dietro il personaggio di Agnese si cela non solo la contadina di mezza età rimasta sola con la sua gatta ma -per ammissione della stessa Viganò- si ritrovano le vite di tante partigiane incontrate in quei mesi di lotta. L’Agnese costituisce la sintesi di un’esperienza che ci regala il punto di vista delle donne partigiane, mettendo in risalto il contributo femminile alla lotta al Nazifascismo.
“L’Agnese va a morire è una delle opere letterarie più limpide e convincenti che siano uscite dall’esperienza storica e umana della Resistenza. Un documento prezioso per far capire che cosa è stata la Resistenza… Più esamino la struttura letteraria di questo romanzo e più la trovo straordinaria.”
Sebastiano Vassalli
Pianteremo un albero per ogni biglietto venduto:
la foresta crescerà insieme ai nostri spettatori!