LA COLONNA INFAME

LA COLONNA INFAME
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- Teatro Invito
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Luogo di recupero -
Da 11 anni
2023: 150° della morte di Alessandro Manzoni
da Alessandro Manzoni
con Valerio Bongiorno e Luca Radaelli
Maurizio Aliffi alla chitarra elettrica
La Storia della colonna infame viene considerata l’appendice e in un certo senso il completamento dei Promessi sposi e forse la sua opera più densa e matura.
Manzoni parla di tortura, inquisizione e peste per trattare dei temi a lui più cari: la giustizia, divina e umana, e il libero arbitrio, la scelta tra il bene e il male.
Si tratta di un commento agli atti del processo ai presunti untori della peste nel 1630. Ciò che si racconta è tutto vero, e noi ci immedesimiamo kafkianamente nei poveri malcapitati che vengono presi nell’ingranaggio, capri espiatori da dare in pasto a un popolo terrorizzato e furente. L’incubo ha inizio.
Nella nostra messinscena, la vicenda viene raccontata in modo serrato, come in un “legal thriller”. Le atmosfere vengono suggerite da inserti musicati e cantati. Una vera propria partitura, un concerto teatrale per voci e chitarra elettrica. Suoni, rumori e canti che richiamano preghiere, gemiti, urla.
In scena due leggii, una sedia e tre piantane di metallo che alludono a patiboli, macchine da tortura, croci.
Sullo sfondo l’attualità: la peste, una delle epidemie che ciclicamente ci minacciano; la “pazza paura di un attentato che… ha la trista virtù di far prendere per colpevoli degli sventurati”… torture, ingiustizie, processi sommari in corso anche oggi in tante parti del mondo. Perché “le istituzioni più assurde hanno sostenitori finché non sono morte del tutto, e spesso anche dopo, per la ragione stessa che sono potute vivere”.