IO, VINCENT VAN GOGH
IO, VINCENT VAN GOGH
Dettagli aggiuntivi
- Corrado d'Elia
Pagina di dettaglio -
Luogo di recupero -
di con Corrado d’Elia
scene e grafica Chiara Salvucci
assistente alla regia Sabrina De Vita
tecnico luci Christian Laface
tecnico suono Gabriele Copes
Van Gogh è l’artista più amato e più incompreso di sempre. L’artista puro, il genio, quello che più di altri ha fatto della sua pittura una necessità. Quello che trasuda anima ed emozione oltre che colore: lui non descrive ma interpreta, ricercando la sua verità.
Proprio per questo è uno degli uomini cui l’arte e la sensibilità moderna devono di più.
C’è qualcosa in lui che tocca una corda universale, che coinvolge tutti: i suoi quadri sono dentro di noi, li conosciamo perfettamente, è un artista che, proprio per la sua genialità, ci ha insegnato a guardare la realtà in modo diverso.
Ecco dunque un racconto che è un autentico flusso emotivo in soggettiva, che pare comporsi via via, piano piano, davanti a noi, proprio come fosse un quadro, a grandi pennellate.
Ecco, dunque, l’artista e la sua vita, le sue riflessioni, gli anni di Parigi, il rapporto epistolare con il fratello Theo, la vita ad Arles, l’amicizia travagliata con l’artista Gauguin, il manicomio e in ultimo il grande mistero che ancora avvolge la sua morte.
Non ci importa sapere se davvero Van Gogh fosse pazzo, i suoi quadri, i suoi disegni e soprattutto i suoi colori ancora oggi continuano a emozionarci e a raccontarci la sua grande, incompresa umanità.
È sempre il cuore quello che ci colpisce, come l’emozione è ciò che inseguiamo ogni volta con i nostri racconti.