CHISCIOTTE

CHISCIOTTE
Dettagli aggiuntivi
- casa degli alfieri / Astiteatro
Pagina di dettaglio -
Luogo di recupero - Campo polivalente, via Torino
uno studio tratto dall’omonimo testo teatrale di Luciano Nattino | elaborazione testo Patrizia Camatel | con Tommaso Massimo Rotella e Patrizia Camatel | scene e costumi Agnese Falcarin | regia Tommaso Massimo Rotella
Don Chisciotte, un po’ ridicolo, un po’ santo, campione dei torti da raddrizzare, alfiere dell’utopia, impegnato in una impari lotta contro mulini a vento e giganti, votato ad un’inevitabile sconfitta… o forse no? Perché, allora, il Mago Merlino suo antagonista non riesce a dormire sonni tranquilli, cos’è questa inquietudine che il “cavaliere dalla triste figura” produce, sotto la sua apparenza fragile e folle?
In scena si vedono un uomo e una donna, due metà di un cielo straziato dall’ennesima guerra. Lui: un reduce mai del tutto tornato dal fronte e dal suo orrore, che cerca rifugio nel mondo romanzesco degli antichi cavalieri. Lei: una donna sola alle prese con la sopravvivenza, entrata quasi per caso nella vita dell’eccentrico personaggio, e destinata a camminargli accanto. Due solitudini, quindi, che cominciano ad avvicinarsi e sostenersi, a trovare il modo di resistere, ciascuno con i propri intenti, all’interno di una fantasia salvifica, quel mondo letterario cavalleresco in cui il reduce-Chisciotte si lancia a capofitto e in cui trascina lei, che talora incarna Dulcinea, talaltra Sancho Panza, oppure un cavaliere da sfidare a singolar tenzone.
In uno spazio scenico onirico si dipanano ancora una volta le avventure del più noto cavaliere errante della letteratura. Per contrastare i rigori del nostro tempo disincantato, si useranno lievità e romanticismo, musica, giochi di ruolo, trasformismo. Ci saranno segreti da svelare, duelli e voli vertiginosi e, come il senso stesso del teatro impone, una grande storia da consegnare ancora una volta agli ascoltatori, ognuno impegnato nella propria recherche della felicità.