CATTIVO

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- ariaTeatro / La Piccionaia

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Luogo di recupero - Teatro Parrocchiale, via don Carlo Colombo

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dal romanzo “Cattivi” di Maurizio Torchio
di e con Tommaso Banfi
dispositivo scenico Francesco Fassone
musiche Claudio Parrino
sarta Chiara Venturini
regia Giuliana Musso
produzione ariaTeatro / La Piccionaia

Il testo di questo monologo nasce dal romanzo di Maurizio Torchio “Cattivi” edito da Einaudi nel 2015. Secondo romanzo dell’autore, ha per protagonista un detenuto condannato all’ergastolo ostativo e “dimenticato” nella cella di isolamento di un carcere-isola.

Una scrittura tesa e sospesa, una voce che ascolta mentre dice, che a volte abdica senza resistenza al silenzio e che diventa gesto, sospiro, sguardo. Un racconto a tratti lirico, come quando osserva dall’alto il mondo-carcere o il tempo immobile dell’isolamento, a tratti essenziale e semplice come l’umanità resiliente del protagonista. La vita prima, la vita dopo, l’istante del crimine che segna l’intera esistenza, la nudità della propria colpa, la violenza dell’istituzione, infine, anche, una vittima in un colpevole. La poesia si annida nei dettagli degli eventi, nei particolari dove la vita del carcere si raccoglie.

La forza perturbante di questo monologo sta anche nella recitazione di Tommaso Banfi: sorprendentemente organica, umida, rotta, arresa, così tecnicamente sofisticata da far scomparire l’attore e dimenticare ogni teatralità.

Cattivo è anche un testo che rientra nel codice del teatro civile: accende l’attenzione sulla questione dell’ergastolo ostativo, una pena “senza fine” e senza speranza di essere ridotta o convertita, di cui la nostra Corte Costituzionale ha recentemente stabilito l’incostituzionalità. La voce tremolante del protagonista, un uomo totalmente isolato dal resto del mondo, destinato al “fine pena mai”, ci racconta il suo profondo desiderio di vivere ancora e nel farlo ci ricorda che i nostri bisogni primari sono sempre essenziali e semplici, e sempre legati alla relazionalità, alla dimensione sociale. Anche noi, nel nostro vivere quotidiano, abbiamo recentemente intercettato la radicalità di questi bisogni primari, durante l’isolamento dovuto alla pandemia… e non a caso l’adattamento certosino di Tommaso Banfi, parola per parola, respiro dopo respiro, è nato proprio in quelle circostanze, durante il primo lungo lockdown del 2020.

“Le parole del monologo sono misurate, scelte dall’autore con la nitida intenzione di essere appuntito ma non crudele, il bell’adattamento scenico dal romanzo è ‘indossato’ da Banfi con altrettanta cura, la sua interpretazione è sfumata e lucida insieme, come la strana parlata”. PAC PaneAcquaCulture

Durata: 75′

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Data e ora

2 Settembre 2023 alle ore 18:00
 

Luogo

 

Luogo di recupero

Teatro Parrocchiale, via don Carlo Colombo

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