ANTONIO E CLEOPATRA

ANTONIO E CLEOPATRA
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- Casa Shakespeare
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Luogo di recupero - Auditorium, piazza Patrioti
regia Solimano Pontarollo | adattamento testi Andrea de Manincor | con Sabrina Modenini, Solimano Pontarollo | coreografie Varhynia Ziliotto | scenografia Simone Tessari
Immaginate un camerino, uno specchio pieno di luci davanti al quale attrici e attori – meglio se dive o divi – si acconciano. Immaginate un diverbio di coppia. Immaginate un assedio costante alla privacy, all’intimità, immaginate lo star system, immaginatelo anche collocato in uno dei momenti più complessi della storia antica… come se fin dalla vetusta romanità la fama – che nella contemporaneità ha preso le più differenti declinazioni – fosse corsa di bocca in bocca a parlare a un certo punto solo di quei due: Antonio e Cleopatra, binomio inscindibile.
Non è forse una lotta fra egoismi, la loro, una di quelle battaglie che possiamo annoverare fra “prime donne”, tale da produrre inciampi, incertezze, ambiguità anche nei comportamenti? Ancora una volta Shakespeare costruisce una trama di colpi di scena e di inaspettate virate, ma lo fa con una modernità che è già gossip, pettegolezzo, amore da copertina, feuilleton, romanzo, soap.
Davanti a quello specchio da camerino immaginiamoci i due divi più scandalosi della storia del cinema del ‘900, Liz Taylor e Richard Burton, per eccellenza Antonio e Cleopatra – ma anche Petruccio e Caterina con Zeffirelli – rappresentanti, altrettanto per eccellenza, di eccesso e genialità, che si sfidano a colpi di battute, a sorsi di Bourbon e a chi la sparò più grossa sui giornali: un amore difficile, una storia di contrasti, ma sempre un’eterna storia d’amore, con una colonna sonora di evergreen pop, una storia di quelle da far impallidire Ferragni e Fedez.